Cercando su Internet si trovano molti consigli e indicazioni per gestire l’acufene. La domanda è: quali scegliere? E quali funzionano davvero?
Il Dott. Pawel Jastreboff conosce bene quest’enorme confusione. Internet, a suo parere, è il luogo per eccellenza dove informazione e disinformazione si mischiano fino a confondersi.
"In Internet girano una marea di falsi miti, e molte persone millantano di avere una cura per l'acufene"- ci spiega.
Allora, cosa possiamo fare al riguardo?
Imparare ad affrontare il problema
Ci sono diversi modi per affrontare il problema degli acufeni. Un metodo che ha ottenuto buoni risultati è stato sviluppato dallo stesso Dott. Jastreboff. Si chiama Tinnitus Retraining Therapy (TRT) ed è un processo di apprendimento che permette di affrontare l'acufene a livello conscio e subconscio.
Il Dott. Jastreboff lo paragona al suono delle gocce di pioggia che cadono su un tetto. All'inizio, lo notiamo, ma, dopo un po', la nostra attenzione si sposta su qualcos'altro e ce ne dimentichiamo. Questo è quello che si chiama abitudine o “assuefazione” uditiva.
Come inizia
L’acufene inizia generalmente a causa dell'esposizione a rumori forti. Da quel momento in poi, è difficile da capire e altrettanto difficile da curare.
"Il cervello ha un piano d’azione ben preciso per gestire il rumore forte e la musica. Ma, in alcune persone sfortunatamente, questi meccanismi non funzionano. E così diventano purtroppo pazienti acufenici cronici", spiega il Dott. Jastreboff.
"L'acufene transitorio è quando il suono fastidioso percepito va e viene. "Per comprendere come si origina, dobbiamo fare un viaggio nelle profondità del cervello umano."